La collaborazione di Aristide Tabasso con il S.I.S - Servizi Informazioni di Supermarina - comincia nel ’24 e si sviluppa parallelamente agli incarichi civili di copertura che svolge presso i Cantieri Navali Tosi nell’Arsenale di Taranto, la principale Base della Marina Militare Italiana, dapprima per conto della statunitense Lyonell Corporation di N.Y. con sedi italiane a Napoli e Taranto e, quindi, assumendo la Direzione locale di Taranto della Società Belloni che installa sistemi di armamenti e sicurezza sui Sommergibili Italiani, così come sui sommergibili venduti alla Marina Argentina, nel periodo 1932-33.
In questo biennio al termine di un Percorso di Addestramento degli Equipaggi argentini del Salta, Santa Fè e Santiago, La Marina Argentina gli proporrà, ricevendone un opportuno diniego, di passare in forza alla stessa con il Grado di Capitano di Corvetta.
In quel periodo mette a segno la prima grande Operazione di Contro Spionaggio della sua ventennale esperienza nei Servizi. L’Operazione “Horner & altri”.
Siamo nel 1932, una Rete Spionistica sovietica sì è insediata a Milano negli Uffici della Silcar. La dirige un Uomo d’Affari dalle apparenti origini Austriache - le sue credenziali risulteranno false - suoi obiettivi sono l’acquisizione di documenti sui sistemi industriali Militari e Civili in cui l’Italia dell’epoca eccelleva. Appunto, i sistemi militari sommergibilisti, la nascente industria dell’Auto e mezzi di Trasporto Militari della Fiat a Torino, la Caproni industria di produzioni aeronautiche ed armi chimiche di Milano .
Aristide, tende una trappola ad un Capo Sommozzatore della Belloni che si sospetta stia fornendo collaborazioni a forze straniere terze. Lo va a trovare a La Spezia dove risiede, simula una condizione di bisogno, ne chiede l’aiuto economico. Pontani abbocca e Aristide tira la Rete, costringendolo a Collaborare fino ad incastrare Horner e tutta la rete di collaboratori in Fiat.
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